Caos e disagi al pronto soccorso di Latina. Zingaretti e Asl, basta con gli annunci
Anno nuovo, Pronto Soccorso vecchio. La struttura del Santa Maria Goretti di Latina è allo stremo. Sala d’attesa stracolma, pazienti in attesa per ore, posti letto insufficienti, malati appoggiati nei corridoi e nel primo spazio disponibile. Un affollamento da incubo. Negli ultimi due giorni al Goretti si assiste ad un boom di accessi che solitamente si registra solo in piena estate. Ieri al Pronto Soccorso si è arrivati a quota 115. Oggi alle 11.15 c’erano ben 107 persone, 45 delle quali aspettavano un posto letto perché dovevano essere ricoverati, altri 30 in attesa e 8 in Osservazione breve intensiva. Il Goretti di Latina ha prodotto numeri in termini di accessi, paragonabili al Gemelli, al Policlinico Casilino, a Tor Vergata, all’Umberto I e al San Camillo. Con una differenza sostanziale rappresentata dal fatto che nei grandi ospedali romani ci sono maggiori spazi.
Si ripropone purtroppo il problema che avevo evidenziato durante la mia visita ispettiva del 25 novembre scorso. I tempi più lunghi dei lavori per l’ampliamento della struttura rischiano di aggravare ulteriormente la situazione. L’iter doveva concludersi entro settembre ed invece permane un forte ritardo rispetto al cronoprogramma preparato dall’Asl di Latina.
L’avvio dei lavori sull’ampliamento, sbandierato ai quattro venti, un anno fa, sembrava tracciare un viatico di speranza per chi come il sottoscritto, da tempo sollecitava l’adeguamento dell’intero ospedale Goretti. Ed invece siamo davanti ad un impasse che penalizza da un lato l’utenza alle prese con un’inadeguata offerta sanitaria e dall’altro il personale, composto da medici, infermieri e ausiliari sempre più sacrificati e lasciati soli al loro destino.
Da tempo ci sforziamo di denunciare la situazione in cui versa la struttura d’urgenza e accettazione dell’ospedale Goretti. E’ sotto gli occhi di tutti la realtà che vivono cittadini, pazienti e personale impiegato nei reparti dei nostri ospedali alle prese con spazi ridotti e inadeguati per il flusso dei pazienti. Costretti ogni giorno a combattere con un percorso ad ostacoli fatto di barelle, letti di fortuna e stanze in cui i pazienti sono parcheggiati in attesa di trasferimento.
Ho avuto modo di leggere attentamente le parole pronunciate qualche giorno fa dall’assessore D’Amato, secondo cui la Regione Lazio avrebbe ‘messo in campo un pacchetto di iniziative a partire dal Decreto 453 per limitare i disagi che si verificano nei Pronto soccorso regionali in occasione del periodo del picco influenzale’ e che avrebbero portato ad una ‘riduzione del 30% del tempo di attesa per coloro hanno bisogno di un ricovero’, sottolineando anche come ‘il sistema dell’emergenza regionale stava rispondendo positivamente all’iperafflusso’.
Sfortunatamente questo trend non sembra riguardare l’ospedale di Latina, dove accessi impropri, mancanza di posti letto per i ricoveri, carenza di personale medico e paramedico e soprattutto spazi inadeguati la fanno da padrone. Una situazione insostenibile ulteriormente aggravata dalla mancanza di una assistenza capillare sul territorio, tale da produrre l’inevitabile intasamento del presidio ospedaliero.
Queste sono le urgenze. Siamo stanchi di ascoltare nuovi annunci e promesse da parte dell’amministrazione Zingaretti. Non noi ma i cittadini in primis chiedono risposte sotto forma di soluzioni. Quanto tempo ancora dovremo aspettare?”
Purtroppo, sebbene in tono minore, c’è molto spesso caos anche al pronto soccorso di Formia.
Attese in media, da un minimo di 6 ore, fino a 10 ore, e più !
Lo sappiamo, l’ho già fatto presente. Grazie per la segnalazione.
Hanno chiuso sette punti di primo soccorso e trasformati in punti di assistenza territoriale. Questo è il risultato sciellerato da parte della politica sia di maggioranza che di opposizione. La chiusura dei ppi e la loro trasformazione e il passaggio dalla rete dell’emergenza urgenza al dipartimento dell’assistenza primaria porta ad definitivo collasso dei pronto soccorso della provincia di latina. Invece di potenziare i servizi di emergenza /urgenza loro li depotenziano fregandosene di tutto e tutti. I ppi degongestionano i ps chiudendoli le 70000 prestazioni annue si riverseranno ai ps mandandoli in tilt. Ma a nessuno frega nulla. Saluti massimo silvi presidente comitato civico cori
Da opposizione lavoriamo e vigiliamo quotidianamente