Carcere di Santo Stefano, Zingaretti come Pinocchio boccia la messa in sicurezza e la ristrutturazione del sito

Carcere di Santo Stefano, la maggioranza di centrosinistra ha bocciato il nostro ordine del giorno, alla proposta di legge sul bilancio 2016, mirato ad impegnare la giunta regionale a reperire le risorse necessarie per la redazione di una prima progettazione tesa alla quantificazione delle somme occorrenti alla ristrutturazione, consolidamento e messa in sicurezza della struttura che rappresenta un patrimonio architettonico, storico, archeologico e culturale per tutta la Regione Lazio. Un passaggio fondamentale per impegnare la Regione a mettere in atto tutte le azioni necessarie a promuovere e organizzare l’istituzione di un tavolo permanente, a cui prendano parte oltre alla Regione Lazio anche il Ministero dei Beni Culturali e l’Unione Europea, per verificare la forma migliore per reperire i fondi necessari alla copertura totale delle somme per realizzare opere di ristrutturazione, consolidamento e messa in sicurezza del carcere di Santo Stefano in tempi brevi al fine di valorizzare il sito e renderlo disponibile e sicuro per i cittadini ed i turisti. E’ qui che Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, nel 1941 hanno redatto il Manifesto di Ventotene, precursore delle idee di una Europa “Libera e Unita. E’ su questo sito che si sono sommati una serie infinita di intenti ma non si è arrivati a nulla di fatto. Ed oggi, con questa scelta, si dimostra il totale disinteresse di questa Regione a recuperare, mettere in sicurezza e rendere fruibile un sito di inestimabile importanza considerato dall’Unione europea parte del patrimonio storico-artistico da salvaguardare e dichiarato dall’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, patrimonio nazionale. L’isola di Santo Stefano e il carcere borbonico sono il simbolo dell’Europa e della democrazia. Una pagina di storia che Zingaretti e il centrosinistra hanno cancellato smentendo come al solito se stessi. Solo ad ottobre del 2015 Zingaretti aveva partecipato ad un incontro, alla presenza del sindaco di Ventotene e il Ministro dei Beni Culturali, per pianificare un programma di stanziamento fondi e recupero del carcere di Santo Stefano. Oggi il presidente della Regione poteva compiere un passo concreto in tal senso dimostrando che la sua politica non è fatta solo di slogan ma, come al solito, ha dimostrato di essere come Pinocchio.

4 commenti
    • Giuseppe Simeone
      Giuseppe Simeone dice:

      La cultura e la storia non ammettono ignoranza. E chi oggi governa la Regione Lazio dovrà prenderne atto. Gli interventi richiesti sono prioritari.

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  1. Pietro Pennacchio
    Pietro Pennacchio dice:

    Come al solito le isole di Roma vengono lasciate alla propria solidutine e ai loro problemi .Giulia,Borboni,Spinelli,Pertini,Terracini ecc un giorno saranno solo ricordi della storia senza più tracce visibili e visitabili .Caro Pino grazie per quello che riesci a fare per noi nelle tue possibilità .Pietro Pennacchio Ventotene.

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    • Giuseppe Simeone
      Giuseppe Simeone dice:

      Grazie a te. Ma siamo solo all’inizio. Ti assicuro che non cediamo di un passo su questi interventi che riteniamo prioritari e fondamentali rispetto anche alla storia che ci unisce e che qualcuno forse continua dimenticare. Lasciar morire Santo Stefano significa cancellare una pagina importantissima della nostra storia. Non lo consenterimo.

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