Chiudere il ciclo dei rifiuti a livello provinciale, i sindaci facciano il proprio dovere
Giudico positiva la convocazione della conferenza dei
sindaci della provincia di Latina per il 15 gennaio vista la necessità di
individuare un sito in cui stoccare la frazione di rifiuti che non può essere
recuperata. Mi pare giusto evidenziare che non stiamo parlando di individuare
una discarica sul modello di Borgo Montello, ma di un impianto che dovrà
ospitare materiale già depurato dopo il trattamento meccanico biologico.
Si tratta di una scelta non più rinviabile e finalizzata alla chiusura del
ciclo dei rifiuti a livello provinciale.
Mi auguro che i sindaci chiamati a decidere svolgano pienamente il loro ruolo e
trovino la soluzione più giusta.
La mia posizione va nella direzione del principio dell’autosufficienza, con
l’imprescindibile esigenza di chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio che
li produce.
Ed è evidente che solo con la chiusura del ciclo nel proprio territorio la
provincia di Latina potrà pretendere che anche nelle altre realtà del Lazio si
faccia altrettanto.
Sarebbe auspicabile per la provincia di Latina una soluzione condivisa e
comunque da assumere in autonomia rispetto alla Regione. Dobbiamo essere parte
attiva e non lasciare ai burocrati la gestione del territorio pontino.
Ribadisco quindi la necessità di applicare i principi basilari nella gestione
dei rifiuti, richiamati dal centrodestra in un recente ordine del giorno
approvato in Consiglio regionale, ovvero: 1) perseguire la chiusura del ciclo
dei rifiuti urbani attraverso la massimizzazione dell’autosufficienza
impiantistica a livello territoriale su base provinciale in un’ottica di
sostenibilità ambientale ed economica, privilegiando il recupero di materia dai
rifiuti urbani; 2) rafforzare gli interventi per la raccolta differenziata dei
rifiuti c.d. porta a porta, sostenendo le politiche già avviate dai Comuni più
virtuosi, e assicurando adeguate forme di sostegno economico a tutte le
amministrazioni comunali; 3) rafforzare il sistema della impiantistica per il
trattamento dei rifiuti differenziati per perseguire l’autosufficienza su base
provinciale e adeguarlo garantendo il trattamento dell’organico con le migliori
tecnologie disponibili e la massimizzazione del recupero della frazione secca
riciclabile.
Senza dimenticare la necessità di accelerare sul versante degli investimenti
nelle nuove tecnologie e per il superamento dell’impiantistica esistente
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