Consorzi di Bonifica: grazie all’inerzia di Zingaretti intere famiglie private della propria dignità
Tra rimandi ed omissioni, tra risposte mancate al question time, e sottrazioni di responsabilità, sui Consorzi di bonifica del Lazio il problema resta irrisolto. I sindacati denunciano da mesi le inadempienze in atto. E quella più grave riguarda la mancata retribuzione dei lavoratori che nel caso del Consorzio di Bonifica di Latina, ad oggi, avanzano ben 4 mensilità arretrate. A questo si aggiunga il fatto che senza un intervento serio ed immediato la funzionalità dei Consorzi, che svolgono un ruolo fondamentale per la tutela dei territori, come giustamente denunciato dai segretari regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil. Ancora una volta l’assessore Refrigeri e il presidente Zingaretti dimostrano che quelle avanzate sinora, dalla proposta di riforma dei Consorzi di bonifica, di cui non si sa nulla, per arrivare allo stanziamento delle somme necessarie al loro funzionamento e al pagamento continuativo degli stipendi, erano solo promesse prive di qualsiasi fondamento. Abbiamo provato ad avere chiarezza sul futuro dei Consorzi con l’interrogazione discussa al question time il 3 febbraio 2016. Ma l’assessore Refrigeri, anche in quella occasione, ha fatto solo tanti giri di parole. Per questa ragione abbiamo presentato una nuova interrogazione nella quale chiediamo di conoscere con quale cronoprogramma preciso si intendono saldare i debiti, pari a circa 30milioni di euro, maturati verso tutti gli Enti consortili del Lazio nelle annualità 2011 – 2015, di cui circa 18 milioni di euro mancanti e necessari ad estinguere l’intero debito verso il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino e del Consorzio di Bonifica del Sud Pontino, per sapere quando saranno stanziate le risorse destinate ai Consorzi del Lazio, con delibera del novembre scorso, per l’annualità 2016, di cui 6 milioni e 50mila euro per i Consorzi di Bonifica dell’Agro Pontino e del Sud Pontino, per garantire il pieno svolgimento delle attività e il pagamento degli stipendi ai lavoratori che ad oggi hanno già maturato numerose mensilità arretrate. Zingaretti ha il dovere, morale, politico ed istituzionale di dare risposte chiare ai lavoratori e alle loro famiglie che, se non se ne fosse accorto, non sanno come sopravvivere. Lo stesso deve fare chi dall’alto della maggioranza di centrosinistra di cui fa parte, come il consigliere regionale Enrico Forte, ha rassicurato i lavoratori del Consorzio di Bonifica di Latina dicendo, a luglio, a settembre e ad ottobre dello scorso anno, che stavano arrivando le risorse per pagare gli stipendi e che, cito testualmente “è stata trovata una soluzione. Il nostro impegno per il futuro è quello di evitare il ripetersi di simili situazioni, soprattutto a tutela della dignità dei lavoratori e delle loro famiglie”. Se i risultati di tali soluzioni ed impegno è quello che vediamo oggi è meglio che la smettano. E’ ora che la finiscano di giocare con la vita dei lavoratori e di vendere fumo. Zingaretti e i suoi riemergano dal torpore e rendano le parole fatti concreti. Perché la loro incapacità di agire sta distruggendo il presente e pregiudicando il futuro delle nostre comunità e del Lazio.
Caro Pino la tua critica va nel verso giusto
Pero sta di fatto che non si muove nulla io oggi sono coordinatore provinciale, per la Faica Cub, nei Consorzi di Bonifica. E reputo che oggi questo Sindacato venga mensionata nelle varie comunicazioni, anche .Perché noi non condividiamo quanto oggi la Regione sta proponendo ne riordino dei Consorzi .
Caro Geremia, è stata una imperdonabile omissione di cui mi scuso ma ho preso spunto da una nota stampa a firma dei sindacati citati. Sarà mia premura inserirlo nei prossimi interventi. L’importante è che lavoriamo tutti nella stessa direzione che è quella di garantire ai lavoratori lo stipendio e ai Consorzi di lavorare a regime senza inadempienze e sottrazioni di responsabilità da parte della Regione Lazio
Ok! Pino grazie e buon lavoro#!
Mi chiedo se qualcuno si sta interessando dell’estremo sud pontino,visto che da tre anni l,agricoltura ha sete di acqua nonostante confina con il fiume Garigliano da Suio terme alla foce nel comune di Minturno ….chi può si scava i pozzi chi non può chiude con l’agricoltura e il deserto si fa spazio nella ex ridente piana del fiume verde….. venite a vedere per credere……e non va meglio nemmeno dall’altro lato del fiume in provincia di Caserta……qualcosa era rimasto ai piccoli agricoltori ora hli e stato tolto anche quello per non parlare in quale abbandono si trova il sud pontino nonostante gli sforzi di chi amministra ..
Grazie mille per la segnalazione.