Forniture ausili disabili impossibili alla Asl di Latina. Ritardi e omissioni il simbolo dell’efficienza targata Cavalli e D’Amato

A pensar male si sbaglia ma, purtroppo, a volte ci si azzecca.
E quando questo accade, con regolarità purtroppo nell’ambito sanitario, a pagarne le conseguenze in termini di qualità della vita e di salute sono sempre i più fragili.
E’ quanto sta accadendo, di nuovo, presso la Asl di Latina che, stando le notizie in nostro possesso, vedrebbe le forniture di presidi per disabili bloccate da fine dicembre 2022.
Parliamo di protesi funzionali, calzature, tutori, carrozzine e, soprattutto, di presidi monouso indispensabili nella quotidianità. Tra questi ultimi di vitale importanza sono le stomie per le persone che a seguito stoma (foro) praticato sull’addome non utilizzano l’ano ma sacche di raccolta per le feci o le urine o persone che si auto cateterizzano tre quattro volte al giorno per espellere le urine.
Questi presidi sono indispensabili e soggetti a pratiche di rinnovo bimestrale o trimestrale.
La mancata autorizzazione da parte della Asl di Latina di questi ausili starebbe creando un disservizio che acuisce il disagio sociale e comporta un danno economico.
Lo slittamento delle forniture, infatti, sta generando un “buco” nella somministrazione che non rimborserà nessuno. E al danno si aggiunge la beffa considerato che oltre ai pazienti che vengono privati degli ausili di cui hanno diritto ci sono gli operatori che vengono, senza avere risposte valide da dare agli utenti, tartassati dai diretti interessati per sapere quando le forniture torneranno nella normalità.
Preso atto di questa situazione ho inoltrato una nota al direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, e al direttore sanitario, Sergio Parrocchia, chiedendo di conoscere le ragioni di questi disagi, delle mancate forniture, nonché della data precisa in cui le forniture torneranno pienamente operative.
Proprio la Cavalli e Parrocchia solo qualche mese fa, a settembre 2022, avevano, a seguito di una mia nota e relativa interrogazione in consiglio regionale sulla mancata erogazione di dispositivi sanitari ad un paziente di Fondi e ad uno di Terracina, risposta che tale disservizio non si sarebbe più verificato.
I vertici della Asl di Latina, piccati tra l’altro, avevano sottolineato come fossero state organizzate riunioni, rivisitazioni di protocolli per le procedure inerenti le forniture di ausili sanitari, e che questi casi non dovevano far dimenticare “l’impegno quotidiano dell’Azienda” per l’efficacia di questo servizio.
Fatto sta che la Asl di Latina, a quanto sembra caso unico in questo disservizio, non riesce a garantire neanche l’erogazione dell’ordinario, a programmare il quotidiano, a fare l’unica cosa a cui è deputata, che non è presenziare al taglio dei nastri e a fare la bella statuina nelle foto con i politici di riferimento, ma nel dare risposte per la cura e la salute dei cittadini.
La sanità non si gestisce a suon di giustificazioni, come fanno la Cavalli e Parrocchia, né tanto meno come fa l’assessore e aspirante presidente della Regione Lazio, D’Amato, dicendo che va tutto bene e che i Lea nel Lazio sono ben sopra la soglia del punteggio previsto dal ministero in termini di erogazione.
I cittadini sono stanchi e fremono affinché questo teatrino di rimpalli e omissioni veda finalmente calare il sipario.
Meno di un mese ci divide dalle elezioni. Meno di un mese divide il Lazio e i suoi cittadini dal voltare pagina rispetto a chi la sanità la usa solo per riempire i manifesti elettorali cercando ancora di addossare ad altri l’irresponsabilità ed i disastri che dal 2013 ad oggi ha solo un colore, quello del Pd e dei suoi alleati, e solo una medaglia bifronte, con Zingaretti e D’Amato incisi

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