Il consiglio regionale del Lazio approva la costituzione dell’Azienda regionale sanitaria Lazio.0

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge regionale n. 115 del 21 febbraio 2019 (“Istituzione dell’Azienda regionale sanitaria Lazio.0”), illustrata dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, nella precedente seduta del 3 novembre. La legge è passata a maggioranza, con 28 voti favorevoli, 11 astenuti dei gruppi di centrodestra e un voto contrario (Francesca De Vito del gruppo Misto).

Le finalità dell’istituzione della nuova Azienda sono illustrate all’articolo uno del provvedimento: “Razionalizzare e ottimizzare i livelli di efficacia ed efficienza organizzativa del servizio sanitario regionale (Ssr) attraverso forme di integrazione funzionale di servizi tecnici e operativi, a valenza regionale e l’esercizio di funzioni amministrative, gestionali e tecniche di supporto agli enti del servizio sanitario regionale.”. Si tratta, in sostanza, di “un’azienda di servizi per conto delle aziende sanitarie, snella, in grado anche di provvedere al reperimento di personale, composta da figure professionalmente valide e non attualmente reperibili nel perimetro del sistema sanitario”. “Lo scopo di questa Azienda Lazio.0 non è quello di gestire i servizi sanitari alla persona, ma è quello di fornire supporto alle Aziende del servizio sanitario regionale per migliorare le loro performance, anche in vista di impegni importanti come quelli che riguarderanno il prossimo PNRR.”.

La nuova legge si compone di 15 articoli: le finalità (art. 1); la natura giuridica e la sede, che sarà a Roma (art. 2); gli organi istituzionali (direttore generale e collegio sindacale) all’articolo 3; l’istituzione della “Conferenza permanente delle aziende e degli enti del Ssr”, con funzioni di coordinamento tra l’Azienda Lazio.0, le aziende sanitarie e la Regione (art. 4); l’istituzione della “Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia (Crite), con i compiti di “assicurare un’allocazione di tecnologia efficace, efficiente e sicura in ambiti coerenti con la programmazione regionale” e di “garantire il monitoraggio, il controllo e il contenimento della spesa” (art. 5).

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