Disoccupazione, per uscire dalla crisi servono strumenti legislativi certi

Per arginare e risolvere il problema della disoccupazione, per risollevare la provincia di Latina che è segnata da profonde ferite e da una emorragia di posti lavoro in costante crescita abbiamo una sola strada da percorrere. Dobbiamo, a livello regionale ma intervenendo soprattutto a livello nazionale, mettere a punto quegli strumenti legislativi certi che possano far emergere il “caso Latina” dal baratro in cui è caduto. Questo significa, come ho sottolineato questa mattina intervenendo nel corso dell’incontro sulla crisi occupazionale organizzato dal presidente della Provincia di Latina, mettere in atto tutte le azioni necessarie ad interloquire con il Governo per la creazione di una task force per contrastare le crisi industriali e incentivare la ripresa dell’occupazione. Dobbiamo fare in modo che il Governo inserisca la provincia di Latina, e questo è tra gli impegni contenuti nell’ordine del giorno che abbiamo presentato ed è stato approvato dal consiglio regionale, tra le aree prioritarie di attuazione di misure straordinarie di politica attiva del lavoro. Oggi, e lo ribadisco con forza da tempo, servono interventi come quelli messi in campo negli anni ’90 per contenere gli effetti negativi derivanti dalla cessazione della Cassa del Mezzogiorno. Serve un fronte comune fatto, come allora, da istituzioni, imprese, banche, sindacati e associazioni datoriali che con un intervento straordinario possano ridare ossigeno alla nostra provincia. Concordo con la necessità di dialogo e confronto, e con la decisione del presidente Della Penna di istituire un tavolo permanente sul tema. Ma penso che non possiamo attendere ancora per dare risposte reali a domande che nascono dai bisogni quotidiani dei cittadini. Oggi l’imperativo deve essere l’operatività, il fare. Di parole ne abbiamo spese tante e i tavoli in molte occasioni si sono trasformati nei luoghi in cui gli intenti prendono il sopravvento sulle azioni. Dobbiamo chiudere la fase dei protocolli di intesa che restano carta straccia. Dobbiamo intervenire in modo concreto perché i cittadini e le famiglie della nostra provincia oggi non sanno come sopravvivere, oggi hanno perso il lavoro ed ogni prospettiva di futuro. Sono anni che parliamo e siamo ancora qui a rincorrere le emergenze. Basti pensare che con oltre 100mila lavoratori in cassa integrazione e un aumento mensile di circa il 180% delle ore autorizzate, il Lazio si colloca al primo posto in Italia nella classifica delle regioni con gli aumenti maggiori di Cig. A Latina ad ottobre 2014 le ore utilizzate hanno toccato la soglia delle 157mila e i numeri non sono destinati a diminuire. Questi numeri dimostrano la fragilità di un territorio che non riesce ad essere più competitivo, in cui le imprese non trovano più lo stimolo ad investire. Eppure proprio in questa terra è fiorito uno dei distretti farmaceutici più importanti d’Italia, qui sono nati brevetti innovativi. Credo indispensabile avere il coraggio di superare i luoghi comuni e le frasi fatte. E’ tempo di lavorare insieme per ridare speranza ad una comunità che l’ha perduta. Perché le discussioni che non portano a decisioni precise non servono a nulla. Tra dieci anni non possiamo permetterci di essere ancora qui a parlare perché non ci saranno più argomenti ma solo disperazione.

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