Rapporto Salute de Il Sole 24 Ore: in provincia di Latina bene le eccellenze, ma l’assistenza territoriale resta inadeguata

La provincia di Latina si segnala per le eccellenze mediche ma l’assistenza territoriale è inadeguata. Il rapporto sulla salute dei cittadini, pubblicato nell’edizione odierna de Il Sole 24 ore, conferma quanto da tempo andiamo dicendo: nella sanità pontina vi sono eccellenze, grazie soprattutto alle tante professionalità mediche presenti. Manca però una rete sanitaria territoriale all’altezza.  Latina si colloca al 62esimo posto su 107 province. Vi sono indicazioni positive per la cura degli infarti (sesto posto nazionale) e per la speranza della vita (ventinovesima posizione). Purtroppo si segnalano dati non confortanti per il consumo di farmaci per asma, dove la provincia è ottantatreesima e per diabete (86° posto). I numeri peggiori riguardano l’ambito dell’organizzazione sanitaria. Ed è qui che devono concentrarsi le nostre riflessioni. Nella graduatoria sulla recettività ospedaliera, la provincia di Latina è all’85esimo posto e quanto all’emigrazione ospedaliera siamo nella parte medio bassa della classifica (58° posto). La disponibilità di posti letto è bassa (85° posto), scarseggiano i medici di base in rapporto alla popolazione (settantesima posizione), per non parlare della mancanza dei pediatri e dei geriatri.
Questi dati non devono meravigliarci. Da tempo ho chiesto sia alla Regione Lazio che all’Asl di Latina un cambio di rotta sulle politiche sanitarie. Il vero obiettivo deve essere quello di rafforzare il territorio. Occorre in particolare ripensare ad un nuovo modello di sanità in grado di privilegiare l’offerta extraospedaliera. Le nostre aziende sanitarie danno spesso l’indicazione di recarsi in ospedale solo per le massime urgenze spiegando che esistono anche i medici di base e le strutture ambulatoriali sul territorio dedicate ai codici bianchi. Ad oggi però sul campo di risultati se ne sono visti pochi. Anzi, a dire il vero, l’unico risultato ben visibile oggi è che a pagare sono solo i nostri cittadini, privati di servizi, costretti a rinunciare alle cure perché, purtroppo, non hanno disponibilità per rivolgersi al privato.
I servizi territoriali oggi in provincia di Latina funzionano poco e male. I distretti appaiono svuotati mancando di medici ed infermieri. Quanto alle Case della salute, per ora siamo fermi al taglio dei nastri e alla politica degli annunci. Infatti non è ancora chiaro il ruolo di queste strutture nell’offerta sanitaria e non si sa ancora quali risultati abbia prodotto. In sintesi, non si intravede la capacità, in chi governa la Regione Lazio, di creare una rete territoriale di assistenza basata su una sinergia tra Case della salute, ambulatori di medicina generale e ospedali. Una classe dirigente capace dovrebbe inoltre programmare, individuare le priorità e attuarle, come hanno fatto altre Regioni. Facile scorgere l’accentuarsi di nuove e vecchie problematiche: il progressivo invecchiamento della popolazione, collegato all’aumento della prevalenza nel territorio delle patologie croniche e quindi di pazienti complessi, l’ondata di pensionamenti di medici prevista nei prossimi anni. Tutto questo rende urgente un cambio di strategia. Per questo, lo dico senza vena polemica, non basta il taglio dei nastri nel pieno della campagna elettorale.
I vertici della Regione Lazio e dell’Asl di Latina escano dal loro mondo ‘dorato’, fatto di cerimonie ‘private’ con i soldi pubblici, scendano piuttosto fra i cittadini, toccando con mano i risultati della politica disastrosa portata a termine in questi anni. Rinnovo infine l’invito al presidente Zingaretti a venire con noi sul territorio per constatare in prima persona i disagi che gli utenti vivono ogni giorno

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *