Sabaudia: messa in sicurezza e ripristino dei portici in piazza, dalla Regione tempi inaccettabili

La Regione Lazio continua ad essere l’ufficio complicazione affari semplici. Non fanno eccezione i lavori per la messa in sicurezza dei portici della piazza di Sabaudia, che dopo ben otto mesi, tra promesse e attese, non sono stati ancora eseguiti. Questi lavori dovevano essere effettuati entro Natale 2016, ma da allora è stato solo silenzio. Una situazione di cui sono stato messo a conoscenza recentemente dal candidato sindaco per Sabaudia, Giovanni Secci, che mi ha spiegato i tantissimi disagi a cui i cittadini ed i visitatori sono sottoposti quotidianamente, e dietro cui sollecitazione ho presentato una interrogazione urgente al presidente Zingaretti e all’assessore regionale al bilancio, Sartore, chiedendo tempi, tipologia e costi dei lavori necessari a rendere sicuri e fruibili questi spazi. Ringrazio l’assessore regionale al bilancio Sartore che mi ha prontamente risposto illustrandomi i contenuti della determinazione approvata in merito. Ma sono insoddisfatto dei contenuti. Oggi, ad oltre otto mesi di distanza dal crollo di alcune parti dell’immobile di proprietà della Regione, è assurdo, per non dire vergognoso, che non sia ancora possibile sapere quando questi interventi saranno realizzati perché manca il nulla osta della Soprintendenza. E’ inaccettabile che sia stato necessario quasi un anno solo per scrivere la determina per interventi di manutenzione straordinaria di importo totale lordo pari a 47.580,00 euro. Una cifra irrisoria che corrisponde a circa 32 mila euro netti a fronte di un’emergenza che doveva essere risolta subito. Non stiamo parlando del rifacimento della facciata del Colosseo ma del semplice ripristino di un pezzo di cornicione per cui i tempi di realizzazione dovrebbero essere brevissimi anche, e soprattutto, nell’interesse dell’incolumità dei cittadini e del decoro della città di Sabaudia. In questa vicenda si esemplifica alla perfezione quella che è l’attenzione e l’interesse di chi amministra questa Regione rispetto alle esigenze dei territori e delle comunità che rappresentano. Un interesse pari allo zero che celano con una burocrazia lenta e farraginosa.  Sabaudia, i suoi cittadini, hanno bisogno di risposte oggi, non domani, non nell’anno del mai. Oggi quello che chiediamo a chi governa la Regione Lazio è di utilizzare il buonsenso e di non sottrarsi, come suo solito, al compito che gli è stato affidato. Gli chiediamo, stando anche la stagione primaverile in corso e quella estiva ormai alle porte,  in attesa del nulla osta della Soprintendenza, di effettuare tramite di un tecnico incaricato un sopralluogo per verificare se persistano ancora rischi per l’incolumità delle persone. E, in caso di risposta negativa, che vengano almeno rimosse quelle transenne che impediscono la piena fruibilità della piazza centrale di Sabaudia,  danneggiano i commercianti e rischiano di influire negativamente all’immagine di una città come Sabaudia che nel turismo e nell’arte razionalista trova uno dei pilastri della propria identità e della propria economia.

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