Sanità: grazie a nostro emendamento primo passo avanti per garantire un accesso più ampio ai servizi delle RSA del Lazio

Un primo importante passo avanti è stato compiuto in consiglio regionale, che sta discutendo la proposta di legge di stabilità e bilancio, in merito alle Residenze sanitarie assistenziali (RSA). Queste strutture svolgono un ruolo fondamentale nell’assistenza socio sanitaria del Lazio offrendo a persone non autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello ‘medio’ di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello ‘alto’ di assistenza tutelare e alberghiera. In questi anni, a seguito dei mutamenti economici e sociali, abbiamo notato che la platea di utenti che richiede l’assistenza in queste strutture è notevolmente aumentato. Fenomeno che non potevamo ignorare e che ci ha imposto di intervenire tramite una serie di emendamenti mirati ad apportare dei correttivi alla normativa regionale che ne regola l’accesso. In questo contesto è stato approvato l’emendamento alla legge di stabilità con cui si stabilisce che la deliberazione di giunta regionale, che fissa i criteri e le modalità di compartecipazione comunale alla quota sociale dei pazienti ospiti delle RSA e delle strutture riabilitative di mantenimento in regime residenziale e semiresidenziale accreditate con il SSR, venga definita di anno in anno e sottoposta al parere della commissione regionale sanità. Passaggio non irrilevante perchè ci consentirà di mantenere un controllo costante sulle scelte e la possibilità di adeguarle alle effettive esigenze dei cittadini. Contestualmente abbiamo ottenuto in aula, direttamente dall’assessore regionale al bilancio, Sartore, che ringraziamo per aver compreso insieme all’assessore alle politiche sociali e welfare, Troncarelli, la bontà delle nostre proposte, l’impegno a verificare la possibilità di intervenire modificando le soglie di compartecipazione regionale e le fasce ISEE in base alle quali è regolamentato l’accesso a tali strutture. Oggi, infatti, la quota sociale a carico dell’utenza è fino al 50% della tariffa se il reddito ISEE non supera i 20 mila euro ed è a totale carico dell’utente in caso di ISEE superiore ai 20 mila euro. In questo contesto, il nostro obiettivo è quello di aumentare la soglia dell’ISEE e diminuire la percentuale di compartecipazione a carico dell’utente per ampliare la platea delle famiglie esenti dal pagamento intero della retta. Lavoreremo per portare a casa questo risultato nell’ottica di alzare sempre più gli standard delle prestazioni e assicurare ogni giorno di più a tutti i cittadini l’accesso a servizi efficienti. Una sanità migliore è possibile quando il diritto all’assistenza e alla cura non è un privilegio ma una certezza.

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