UE: ridicole solo le parole di Juncker. Presidente Tajani simbolo di una nuova Europa

Non si possono che stigmatizzare le parole, nonché i toni utilizzati, dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che ha definito “ridicolo” il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria e di conseguenza il presidente Antonio Tajani che legittimamente lo rappresenta. Bene ha fatto il presidente Tajani a riportare il tono delle discussione nei ranghi e nei ruoli richiesti sottolineando che “è la Commissione sotto il controllo del Parlamento non il contrario”. E non può fare che piacere apprendere da fonti stampa che si sia svolto, a margine della seduta, il dovuto incontro chiarificatore che dimostra come il presidente Tajani, anche se non ce ne è alcun bisogno, è la persona giusta al posto giusto, dotato di polso fermo ma sempre aperto al confronto per il bene superiore che sta in un’Europa unita e compatta sugli obiettivi da raggiungere per risolvere gravi emergenze come quello dell’immigrazione che sta attanagliando il nostro Paese. L’Europa grande, coesa e risolutiva nelle tante criticità che riguardano i Paesi membri ha bisogno di dialogo, di rispetto reciproco e della cooperazione tra le istituzioni europee a favore dei cittadini e non di urla o di denigrazioni verso i colleghi parlamentari. Valori e principi che sotto la presidenza di Antonio Tajani, come quanto accaduto dimostra, sono e saranno i capisaldi di una svolta che i cittadini attendono da tempo.

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