Caso Marò, non registriamo le sconfitte, riportiamoli a casa

In gioco c’è la vita di due ragazzi prima di tutto, la loro libertà e poi la dignità di una grande nazione. O abbiamo la consapevolezza di questo oppure ci riduciamo a registrare una ennesima sconfitta. Con l’India dobbiamo fare l’Italia e non l’italietta. Dobbiamo fare quello che fanno le nazioni che vogliono un ruolo nel mondo. 26 rinvii per i nostri marò sono uno schiaffo all’Italia e all’Europa. Bene ha fatto il nostro ministro degli esteri a richiamare l’ambasciatore. Peccato che questo avvenga dopo due anni. Oggi serve una mobilitazione di dignità. La libertà dei nostri soldati non è, e non può essere, subordinata a nulla, subito e senza trattative. Siamo stati fin troppo attenti ed equilibristi, non ci sono margini di trattativa: i marò debbono essere liberati subito.

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