Salute mentale, la Consulta regionale merita rispetto. Auspico confronto costruttivo con l’amministrazione regionale

Con grande rammarico ho preso atto dello sfogo della dottoressa Daniela Pezzi, presidente della Consulta regionale per la Salute mentale nella recente audizione in commissione Sanità.
Al tal riguardo ho inviato una nota ai vertici dell’amministrazione regionale ponendo l’accento sul necessario rispetto che occorre avere nei confronti di interlocutori importanti nell’ambito sociosanitario. L’attività della Consulta, come prevede il suo Statuto, dovrebbe servire da tramite sostanziale collante tra il delicato mondo della malattia mentale e l’Assessorato alla Sanità. La Consulta regionale per la Salute mentale in collaborazione con l’assessorato regionale alla Sanità è chiamata a promuovere la partecipazione attiva delle persone con sofferenza mentale alla vita della collettività ed il riconoscimento dei loro diritti, formulando proposte per la realizzazione di interventi in loro favore.
Appare quindi evidente che si è in presenza di un organismo meritevole della massima considerazione e che quindi andrebbe interpellato soprattutto quando si assumono decisioni in un settore particolarmente delicato come quello della Salute mentale.
Spero dunque che si possa avviare un confronto più aperto e costruttivo fra l’amministrazione e le sue strutture con la Consulta regionale per la Salute mentale, finalizzato a rendere più semplice il percorso volto alla risoluzione delle problematiche rilevanti, sottolineate in maniera dettagliata nell’ultima seduta della commissione Sanità. 
Con l’auspicio che queste possano trovare risposte adeguate, e faccio riferimento in particolare all’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato in materia di compartecipazione alla spesa per le strutture residenziali psichiatriche socio riabilitative, nonché agli eventuali ritardi nel pagamento delle rette e all’insufficienza di personale anche in questo ambito

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