Solita passerella elettorale di Zingaretti ieri a Latina: non una parola sui problemi enormi della nostra provincia

Senza alcun ritegno e senza alcuna percezione di quale sia la realtà di Latina e della sua provincia. Si è presentato così ieri nel capoluogo pontino Nicola Zingaretti per mettere in scena quella che era e resta la solita passerella elettorale.

Non sappiamo se sia stata la birra ma il presidente della regione Lazio nel suo intervento probabilmente non si è reso conto di quello che diceva e, soprattutto, del contesto in cui le sue parole sono suonate come macigni.

Zingaretti ha affermato testualmente che “chi in passato ha rovinato Latina può sentirsi in diritto di ripresentarsi e di chiedere il voto” ed ha attribuito agli altri l’incapacità di risolvere i problemi delle nostre comunità. Il tutto dimenticando, volutamente il fatto che dal 2013 ad oggi non un solo intervento risolutivo è stato messo in campo da lui e dalla sua maggioranza per risolvere i problemi che hanno affossato la sanità nella provincia di Latina. Non un solo intervento, nonostante i nostri costanti solleciti, per evitare il sovraffollamento degli ospedali, per costruire una assistenza territoriale capillare e diffusa in grado di avvicinare i servizi ai cittadini evitando viaggi della speranza, anche fuori regione, per effettuare una visita specialistica, un esame diagnostico, un intervento chirurgico.

Avremmo voluto sentire dalla voce del presidente Zingaretti perché un uomo di Latina di quasi ottanta anni, gravato da patologie preesistenti, sta aspettando da un anno di effettuare un intervento programmato all’ospedale Goretti.

Avremmo voluto conoscere dal presidente Zingaretti, bravissimo come al solito a fare propaganda sul nulla, quali azioni immediate intende mettere in atto, come richiesto da noi e dal direttore della Uoc di Anestesia e Rianimazione dei PP.OO. Formia, Terracina, Fondi per evitare che all’ospedale San Giovanni di Dio, a causa dell’endemica carenza di anestesisti e quindi della possibilità di coprire i turni, a giorni si verifichi la sospensione delle prestazioni.

Avremmo voluto sapere da Zingaretti, ad oltre 8 anni dal suo insediamento, le ragioni per cui le liste di attesa, a fronte di piani e contro piani presentati ai cittadini come la soluzione a tutti i mali, anziché ridursi sono esponenzialmente aumentate con persone che rischiano la vita in attesa di visite e accertamenti per i quali di norma è necessario quasi un anno.

Non un cenno da Zingaretti sul caos concorsi della Asl di Latina in cui protagonisti dello scandalo sono i sodali del suo partito. Sulla sanità Zingaretti condivide la propria irresponsabilità con Coletta che in questi anni ha sminuito il ruolo della conferenza dei sindaci marginalizzandola a vantaggio di quelle che in sanità riteneva priorità rispetto al benessere dei cittadini.

Sarebbe utile poi conoscere dalla voce di Zingaretti, considerato che non si degna di dare riscontro a nulla, quali siano i progetti che intende mettere in atto per il rilancio di un territorio, quello della provincia di Latina, che ricorda solo ed esclusivamente quando si accendono i riflettori della campagna elettorale.

Certo è che in un monologo direzionale è stato facile schivare le proprie responsabilità. La qualità della vita delle persone si misura sulla risposta in termini di servizi e prestazioni non solo nella sanità ma anche nelle infrastrutture.

Sulla realizzazione della Roma – Latina il presidente della Regione è stato ed è il grande assente tanto che ancora oggi non sappiamo quale sarà il destino di un’opera strategica per tutto il territorio. Stesso discorso per gli interventi di ripascimento non pervenuti nonostante la drammatica situazione a cui il nostro litorale è condannato da anni. Per arrivare, e stiamo citando solo alcuni esempi, alla questione rifiuti che Zingaretti e i suoi, nonostante mille promesse, si sono guardati bene dall’affrontare portando l’emergenza sui nostri territori ai livelli di massima allerta con danni consistenti all’economia e alla salute pubblica.

Spiace poi constatare che Zingaretti abbia affermato che se il candidato del Pd non fosse stato Coletta non sarebbe più venuto a Latina. Lui è il presidente di tutti i cittadini del Lazio, anche e soprattutto di quelli che non lo hanno votato. E spiace constatare che questi, come moltissimi altri quesiti, non li abbia posti il sindaco uscente Coletta che a parole è bravissimo a farsi fregio di bene comune, interesse dei cittadini, legalità, sviluppo ma che nei fatti è stato comparsa compiaciuta e compiacente del disastro a cui Zingaretti ha condannato Latina e la sua provincia. Zingaretti ha detto che “chi ha rovinato la città non può ripresentarsi come nulla fosse”.

Ci domandiamo con che coraggio lui e Coletta si siano presentati e continuino a presentarsi ai cittadini.

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